«Non
dovete perdere la speranza, dovete impegnarvi e non smettere mei di
inseguire i vostri sogni. Soprattutto, non perdonate quei politici
che vogliono cancellare il talento» con le raccomandazioni, perchè «si
può perdere una battaglia ma l'importante è non perdere la faccia».
Questo in sintesi il messaggio lanciato dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi, applaudito come una star nel suo intervento nella puntata d'esordio della 12esima edizione del serale di 'Amici' di Maria De Filippi,
il più popolare talent show della tv italiana registrata oggi nel
teatro 8 degli studi Elios di via Tiburtina e in onda sabato 6 aprile in
prima serata su Canale 5. Introdotto da Maria De Filippi con una frase
rivolta ai giovani da Papa Francesco («non fatevi rubare la speranza»),
Renzi si è rivolto direttamente ai ragazzi concorrenti del talent show:
«Quando è uscita la notizia che c'era un politico che andava ad 'Amicì,
i politici un pò meno felici hanno detto: 'Ma come si fa ad andare ad
un talent show?'. Perdonateli se fanno polemiche sui talent show ma non
perdonate quei politici che vogliono cancellare il talento», ha detto
Renzi le cui parole sono state più volte sottolineate da applausi del
giovane pubblico, a tratti anche in piedi.
LE PAROLE DI RENZI «Noi
avremo speranza se nel futuro di questo Paese potremo riuscire a
coltivare i nostri sogni. E se c'è una cosa che noi ci aspettiamo da voi
è di non fare come è stato fatto fino ad oggi che troppo spesso si
trovava lavoro non per il talento ma perchè si conosceva qualcuno, per
le raccomandazioni. Sarà un grandissimo momento -ha proseguito Renzi-
quando questo paese sarà fatto da persone che vanno avanti con la forza
del proprio sudore anche sbattendo contro qualche porta. Può succedere, a
me è capitato di perdere, può essere anche bello. Mica tanto -ha poi
aggiunto ironico- ma puoi trovare la grinta per ripartire». «Sarà un
Paese bellissimo quello nel quale smetteremo -ha detto ancora il sindaco
di Firenze- di guardare soltanto con il torcicollo. Non so come questo
bellissimo Paese che è l'Italia immaginerà il proprio domani, ma quando
penso a Firenze penso a Brunelleschi, un personaggio strano che tutti
consideravano mezzo matto perchè continuava ad avere il desiderio
profondo di costruire una cupola come non l'aveva mai fatta nessuno. Era
convinto che potesse stare in piedi. I fiorentini lo guardavano un pò
schifati ma Brunelleschi ha avuto il coraggio di insistere, di crederci.
A me piace l'idea che voi ragazzi, siete arrivati qui non semplicemente
perchè siete bravi ma perchè avete fatto fatica, perchè il talento è
anche fatica non è soltanto avere una possibilità, è anche mettersi in
gioco». «Voi -ha detto infine Renzi- dateci una mano a dimostrare che
credendo e insistendo nei propri sogni uno ce la può fare. Lo dovete a
quei ragazzi, a quei tre milioni di persone (il riferimento era ai tre
milioni di giovani disoccupati citati da Maria De Filippi all'inizio
della puntata ndr.) che il loro sogno lo vedono lontano. Io penso che
tutti insieme riusciremo a dare dimostrazione che coltivando un sogno
uno può raggiungere un obiettivo magari perderete una battaglia ma non
perderete la faccia che è la cosa più importante».