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lunedì 2 settembre 2013

AMICI, NICOLO' NOTO: "DOPO IL TALENT LAVORO ANCORA IN PANETTERIA"

"Questa panetteria è un posto importante della mia vita: qui ho imparato a lavorare, che cosa vuol dire guadagnare, che cosa sono le responsabilità", a parlare l'ex allievo di "Amici", terzo classificato dell'ultima edizione del talent condotto da Maria De Filippi.
Quando ho iniziato a lavorare qui con mia mamma - ha dichiarato a "DiPiù" - avevo undici anni e questo lavoro è stato fondamentale per crescere in fretta. Ora non ho più tempo per aiutare mamma, ma quando torno ad Asti faccio sempre un salto qui per lavorare ancora con lei".
Ha cominciato ad aiutare i genitori in negozio molto presto, a 14 anni, ma ancora prima ha iniziato con la danza: "Tardi. A tredici anni, anche se ho iniziato a studiare seriamente a quindici anni quando sono entrato all' Accademia Russian Ballet di Genova diretta da Irina Kashkova. Prima di iniziare a studiare danza praticavo Viet Vo Dao, un'arte marziale vietnamita. Ero bravo, però poi nel 2006 guardando Amici mi sono innamorato della danza: è stato un colpo di fulmine, a quel punto volevo solo ballare, ma ero in ritardo. Avevo tredici anni, di solito chi vuole fare il ballerino a quella età studia già da anni. Per recuperare mi sono messo a studiare tanto e ho tentato di entrare all' Accademia del Teatro alla Scala di Milano. Sono stato bocciato e sono tornato a casa ancora più determinato di prima e, soprattutto, deciso a farmi notare al Festival di Spoleto, un appuntamento importante per il mondo della danza. È andata bene: a Spoleto sono stato notato da Irina Kashkova, che mi ha offerto una borsa di studio nella sua Accademia di Genova. Ho lasciato Asti e mi sono trasferito a Genova per vivere nel convitto dell' Accademia. E per farlo ho perso un anno di scuola. Ad Asti avevo terminato il primo anno di ragioneria, ma a Genova mi sono iscritto al liceo sociale. Per passare al secondo anno avrei dovuto sostenere alcuni esami integrativi di materie che non avevo mai studiato: non avevo tempo e sono ripartito dalla prima. Non mi sono ancora diplomato: avrei avuto la maturità quest' anno, ma per via di Amici non sono riuscito a darla. La darò l'anno prossimo".

domenica 31 marzo 2013

RENZI AD 'AMICI', PARLA AI GIOVANI: "NON PERDONATE I POLITICI DI OGGI"

«Non dovete perdere la speranza, dovete impegnarvi e non smettere mei di inseguire i vostri sogni. Soprattutto, non perdonate quei politici che vogliono cancellare il talento» con le raccomandazioni, perchè «si può perdere una battaglia ma l'importante è non perdere la faccia». Questo in sintesi il messaggio lanciato dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi, applaudito come una star nel suo intervento nella puntata d'esordio della 12esima edizione del serale di 'Amici' di Maria De Filippi, il più popolare talent show della tv italiana registrata oggi nel teatro 8 degli studi Elios di via Tiburtina e in onda sabato 6 aprile in prima serata su Canale 5. Introdotto da Maria De Filippi con una frase rivolta ai giovani da Papa Francesco («non fatevi rubare la speranza»), Renzi si è rivolto direttamente ai ragazzi concorrenti del talent show: «Quando è uscita la notizia che c'era un politico che andava ad 'Amicì, i politici un pò meno felici hanno detto: 'Ma come si fa ad andare ad un talent show?'. Perdonateli se fanno polemiche sui talent show ma non perdonate quei politici che vogliono cancellare il talento», ha detto Renzi le cui parole sono state più volte sottolineate da applausi del giovane pubblico, a tratti anche in piedi.
LE PAROLE DI RENZI «Noi avremo speranza se nel futuro di questo Paese potremo riuscire a coltivare i nostri sogni. E se c'è una cosa che noi ci aspettiamo da voi è di non fare come è stato fatto fino ad oggi che troppo spesso si trovava lavoro non per il talento ma perchè si conosceva qualcuno, per le raccomandazioni. Sarà un grandissimo momento -ha proseguito Renzi- quando questo paese sarà fatto da persone che vanno avanti con la forza del proprio sudore anche sbattendo contro qualche porta. Può succedere, a me è capitato di perdere, può essere anche bello. Mica tanto -ha poi aggiunto ironico- ma puoi trovare la grinta per ripartire». «Sarà un Paese bellissimo quello nel quale smetteremo -ha detto ancora il sindaco di Firenze- di guardare soltanto con il torcicollo. Non so come questo bellissimo Paese che è l'Italia immaginerà il proprio domani, ma quando penso a Firenze penso a Brunelleschi, un personaggio strano che tutti consideravano mezzo matto perchè continuava ad avere il desiderio profondo di costruire una cupola come non l'aveva mai fatta nessuno. Era convinto che potesse stare in piedi. I fiorentini lo guardavano un pò schifati ma Brunelleschi ha avuto il coraggio di insistere, di crederci. A me piace l'idea che voi ragazzi, siete arrivati qui non semplicemente perchè siete bravi ma perchè avete fatto fatica, perchè il talento è anche fatica non è soltanto avere una possibilità, è anche mettersi in gioco». «Voi -ha detto infine Renzi- dateci una mano a dimostrare che credendo e insistendo nei propri sogni uno ce la può fare. Lo dovete a quei ragazzi, a quei tre milioni di persone (il riferimento era ai tre milioni di giovani disoccupati citati da Maria De Filippi all'inizio della puntata ndr.) che il loro sogno lo vedono lontano. Io penso che tutti insieme riusciremo a dare dimostrazione che coltivando un sogno uno può raggiungere un obiettivo magari perderete una battaglia ma non perderete la faccia che è la cosa più importante».